Bisignano – Dal convegno sugli incidenti stradali, le proposte per migliorare la vita sulle strade
Dal Convegno di Bisignano (CS), tenutosi presso l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “E. Siciliano” sono scaturite nuove proposte per migliorare la vita sulle nostre strade
Lo abbiamo scritto nel primo articolo (Bisignano, Convegno Sugli Incidenti Stradali: PT Group Salute Incontra Gli Studenti) dedicato al convegno tenutosi a Bisignano, sabato 9 maggio presso l’Istituto Superiore “E. Siciliano”, promosso dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVS) presieduta da Franco Tortorella, tanti studenti hanno potuto apprendere nozioni di primo soccorso ma anche come il mondo della vita sulle quattro o due ruote sia un universo che necessita non solo il rispetto delle regole ma anche un nuovo modo di pensare la viabilità e tutto ciò che ruota intorno, per evitare danni irreparabili per se e per gli altri.
Un mondo che necessariamente deve essere rivisto, anche alla luce dei numeri che purtroppo lo contraddistinguono, come una fra le cause principali di morte in Italia, specie nelle nuove generazioni. Un mondo da rifondare con un approccio alla prevenzione più incisivo, che tenga conto dei molteplici attori che ne fanno parte.
E’ quanto è emerso nel convegno cui hanno preso parte, fra gli altri, il dott. Paolo Trotta Agente Generale di Assicurazioni e Presidente della Società Cristiana di Mutuo Soccorso di PT Group Salute che, proprio a Bisignano ha una sua sezione presieduta da Franco Bisignano presente anch’egli alla manifestazione e che hanno sollecitato e sensibilizzato verso quattro livelli di intervento, dedicati i primi due alla prevenzione, il terzo al momento in cui accade l’evento “incidente stradale” e il quarto al post evento.
Nel primo livello di intervento ricadono tutte quelle azioni volte ad impedire che l’evento accada, comprese quelle che hanno l’obiettivo di modificare il comportamento del singolo, come ad esempio il controllo dei limiti di velocità e dell’alcolemia. Altro intervento invece, di natura più strutturale, riguarda quelle azioni preventive attuabili per migliorare il contesto urbanistico e viario, come ad esempio la predisposizione di piani regolatori e di piani del traffico.
Il secondo livello è teso a ridurre le conseguenze dell’evento, ovvero l’adozione dei dispositivi di sicurezza come il casco per i motociclisti e le cinture di sicurezza, gli air bag, i poggiatesta per gli automobilisti. Si tratta invero di quelle azioni che offrono maggior efficacia a minor costo. Dispositivi che consentono anche un ritorno socio-sanitario e difatti il corretto utilizzo, in caso di incidente, riduce il rischio di morte o di lesioni gravi di oltre il 50%.
Un terzo livello di intervento comprende le azioni mirate a ridurre le conseguenze dell’evento e sono essenzialmente legate al primo soccorso ed ai successivi interventi terapeutici.
Il quarto livello riguarda invece quelle azioni con finalità la riduzione degli esiti dell’evento, cioè il ridurre i danni ad esempio attraverso la riabilitazione sanitaria.
Tutti i soggetti si sono trovati d’accordo sulla necessità di invertire la rotta perché «Investire in sicurezza non ha prezzo» -hanno detto agli studenti, «si deve fare in modo che sulle strade si viva» -hanno rimarcato- e per sensibilizzare proprio i giovani in platea scongiurandoli di assumere comportamenti poco rispettosi per la propria vita e quella degli altri hanno riportato il risultato di un indagine condotta lo scorso anno dalla casa automobilistica Ford «un giovane su quattro quando è alla guida scatta selfie e foto». Un risultato davvero impressionante che denota l’effettiva necessità di un azione massiccia sulle giovani popolazioni atte a educare i ragazzi , prossimi utenti della strada, sui corretti comportamenti da tenere sulle strade.